Non avere voglia | Gennaio 2024
Ciao! I più attenti tra voi avranno notato che a dicembre questa newsletter ha latitato. Vi spiego perché: non avevo voglia di leggere. Era da un paio d’anni che non mi capitava, e nelle ultime due settimane di dicembre ho deciso di uscire, passeggiare e guardare film. Tutto per farmi tornare la voglia di macinare pagine, cosa che puntualmente non è successa. Ora, il blocco del lettore è comune, ma per chi come me è abituato a leggere tantissimo - 104 libri nel 2023 -, quando ti succede è una disgrazia. Perdi qualcosa con cui interpreti il mondo. Poi però mi son detto che ero nella stessa condizione di tante persone che mi confessano di leggere poco e mi chiedono cosa possono fare al riguardo. Di solito consiglio un libro che so piacere a tutti - non sto scherzando - e la cosa si risolve lì. Ma quel libro io lo conosco bene, l’ho letto almeno tre volte, e quindi cos’era più giusto per me? Fare il minimo indispensabile, aka ricominciare dai racconti, libri poco voluminosi, tutto ciò che potessi finire in al massimo un’ora e poi riprendere fiato.
Quindi questo troverete, questo mese: 3 libri corti e uno lungo - che è la prova che il mio metodo ha funzionato, per stavolta.
Che dolore non saper scrivere così
Tra le grandi dimenticate, poi tornate alla ribalta, dimenticate di nuovo e adesso in auge, il primo nome che mi viene in mente è Shirley Jackson. A un caro amico che non aveva mai letto niente di suo mesi fa consigliai La lotteria. Gli dissi Oh, piglialo, fidati che sto per svoltarti l’idea che hai di “Bel libro”. Mi diede retta e, come gli avevo detto, gli piacque tantissimo. Se vuoi ringraziarmi, Matti, è il momento giusto. La lotteria non è il primo racconto di Jackson che ho letto - credo sia il quarto, o qualcosa di simile. Sono pochissime pagine che fecero impazzire gli USA quando il racconto venne pubblicato sul New Yorker nel 1948, e da allora non hanno mai smesso di far uscire di capoccia la gente.
Più o meno sotto natale ho invece recuperato La ragazza scomparsa, volumetto con tre racconti. Proverò a farvi un pitch brevissimo. Il primo, La ragazza scomparsa, è una sorta di gag comica che diventa inquietante e poi vira sul macabro in prossimità del finale: la povera crista scomparsa resta scomparsa, forse, ma il problema è che nessuno sa chi sia né come sia finita lì. Il secondo, Viaggio con signora, prende in giro la presunta innocenza infantile: su un treno un bambino fa amicizia con una ladra e si finge suo figlio, e la cosa non lo turba per niente. Il terzo, Incubo, è quello più elaborato, e mi ha ricordato più Dick che Jackson, ma tant’è: la protagonista sembra praticamente finita in un glitch in cui è diventata la protagonista ambulante di un concorso a premi.
Dovrei andare più spesso a teatro
Questo libro non era previsto, ma il 26 dicembre ero a Siena e, sentendomi un filo oppresso dalla famiglia, sono entrato in una libreria locale che era stranamente aperta. Ora, essendo giorno di festa e quasi orario ripetitivo, dopo cinque minuti che mi aggiravo senza far nulla - un po’ terrorizzato dai libri - il proprietario mi ha lanciato un’occhiata che diceva O compri o smammi, così ho preso al volo Bella figura di Yasmina Reza, che tutti conoscono per aver scritto Il dio del massacro, diventato anche un film di Polanski.
Bella figura è una piece teatrale e ha lo stesso tema de Il dio del massacro, quasi. Questa volta ci sono due amanti, due sposi, una vecchia e una cena terrificante in un ristorante di crudi di mare. Allora, l’abilità di Reza è incredibile: non capisci dove sta andando finché non vuol fartelo capire lei, più o meno nell’Atto II. Quella che era la coppia disfuzionale si rivela essere, tutto sommato, abbastanza equilibrata, mentre la coppia sposata che sembrava dover rimproverare l’altra subisce i colpi più duri, e tutto, inconsciamente, a opera della vecchia, che porta a galla il buono dove nessuno riesce a vederlo. È una bellissima opera di Reza, bella come non ne leggevo da un po’, e mi ha ricordato perché in Francia e nel mondo è così famosa: è una scrittrice borghese e borghesi sono i suoi personaggi, ma la rete relazionale che mette in atto è una rete di specchi che ribalta la percezione e quel che sappiamo delle relazioni, soprattutto quelle amorose e genitori - figli. Cognetti ha scritto una raccolta di racconti che si chiama Una cosa piccola che sta per esplodere, e questa mi sembra una buona descrizione anche per le opere di Reza.
Due personaggi fanno un indizio
Indovinate chi voleva una mazzata? Io! E chi la voleva abbastanza forte da restarci stordito? Sempre io, e infatti sono andato a spulciare tra le cose ancora inedite in Italia di Sally Rooney e ho trovato Mr Salary, un racconto del 2019 di una sessantina di pagine in cui si esplora la tensione sessuale, emotiva ed economica, l’incomunicabilità e il dolce rimpianto che Sukie prova per Nathan, l’uomo più grande, più ricco e bello che la ospita, la cura, e alimenta le sue fantasie.
Vi ricorda niente? Se ci avete rivisto Eileen e Simon di Dove sei, mondo bello? allora, secondo me, ci avete azzeccato. Cronologicamente le cose tornano - il romanzo è del 2021, questo racconto invece del 2019 -, ed è coerente anche con un possibile sviluppo dei personaggi nella testa dell’autrice. È stata una lettura molto rapida ma molto dolorosa, soprattutto perché mi ha ricordato un sentimento che potrei tradurre in italiano ma che non ha lo stesso suono e la stessa presa - LO SO che non è un sentimento ma un aggettivo, ma chissà perché per me lo è -: “annihilating”. Rooney sta tutta lì, secondo me, e fidatevi che non è poca roba.
Era qualcosa da vedere
Poi ho letto Democracy. Ed è stato incredibile, e proprio non finirò mai di consigliarlo. Di base è una storia d’amore e spionaggio, oltre che di politica. Inez e Jake si amano, ma lei è sposata con un senatore in ascesa e lui è un losco figuro che si aggira nella politica internazionale.
Io non sono ben certo di aver capito quello che ho letto, ma ho ben chiara la postura di Didion: mostrare l’angolo incomprensibile, intimo e sghembo da cui si scrive. E quindi nessun bacio, nessuna uscita romantica, ma un affastellarsi di immagini mentre gli anni ‘70 scorrono e i governi asiatici cadono e l’America mostra la sua fragilità. Una citazione tra tutte:
“Mi hanno insegnato a non fidarmi delle versioni altrui, ma dobbiamo accontentarci di quello che abbiamo.
Sezioniamo gli avvenimenti.
Teniamo conto dei pregiudizi.
Calcoliamo le tendenze, le predisposizioni, le circostanze particolari che cambiano lo spettro in cui ogni osservatore vedrà una data situazione.”
Questa per me è stata una scoperta incredibile. Di Didion amo i saggi, la postura algida e personale al contempo, ma questo testo è molto di più e meglio. Questo libro mi ha ammazzato - e ci sarebbe tanto da imparare.
Il meme letterario del mese
Non ha bisogno di spiegazioni, immagino.
Il mese del ritiro
Gennaio è quasi oltre la metà e io ho ripreso a leggere. Ho letto libri brevi, ma come sempre succede con libri di questi libri, se ne deve per forza scrivere molto. È una cosa che mi auguro per l’anno nuovo, di leggere molti bei libri, e forse ci sto riuscendo, chi lo sa. Spero anche di leggere senza l’ansia di dover scrivere, visto che ho finalmente consegnato il mio romanzo alla mia agente - lo sapranno solo quelli che han letto fin qui. Grazie amici per aver letto l’Imprescindibile di questo mese, ci sentiamo il prossimo!